Il carsismo
Le grotte di Oliero sono gli scarichi idrici più importanti del massiccio carsico dei Sette Comuni. Da esse fuoriesce la maggior parte dell’acqua assorbita attraverso i numerosi inghiottitoi e voragini dell’Altipiano di Asiago. La disposizione degli strati e la presenza di fratture e faglie, hanno permesso il crearsi di un potente sistema collettore in corrispondenza del livello idrico di base e quindi lo scarico all’esterno. L’acqua viene emessa da due grotte a sorgente valchiusana aperte nella dolomia principale del Triassico Superiore, a quota 150 metri s.l.m. I potenti strati di dolomia si immergono con inclinazione di 5 gradi e direzione NNE.
I versanti della Valbrenta permettono di leggere la successione degli strati geologici che compongono il suo zoccolo roccioso composto prevalentemente da carbonato di calcio. Si tratta infatti di antichi depositi organici – scheletri, gusci… – che si sono accumulati nel fondo di un grande mare a partire da circa 200 milioni di anni fa e che nel corso del tempo si sono compattati, induriti e trasformati in roccia. Poi, con lo scontro delle placche continentali, a partire da cento milioni di anni fa questi strati si sono sollevati dando origine alle montagne. Da allora questi rilievi sono soggetti all’assestamento e soprattutto all’erosione da parte degli agenti atmosferici.
In questo contesto si inquadra anche il lento smantellamento chimico-fisico della roccia calcarea per azione della pioggia che, combinandosi con l’anidride carbonica presente in atmosfera, diventa sufficientemente acida da discioglierla, renderla spugnosa, fratturarla, fino a creare vere e proprie voragini sotterranee.
In questo modo l’acqua piovana non si ferma in superficie ma viene assorbita e penetra in profondità finché incontra degli strati – più duri e impermeabili – che la costringono a rispuntare dove trova sbocco.
E’ quanto capita sul fondo della Valbrenta, che coincide proprio con questi strati, dove numerose e imponenti risorgive si sono fatte strada nella roccia scavando cavità che si sviluppano per chilometri come la grotta Parolini, quella del Subiolo e i numerosi fontanazzi.